venerdì 10 maggio 2013

WORKSHOP DI AUTODIFESA FEMMINISTA

 SABATO 11 MAGGIO DALLE 18.00 ALLE 21.00
presso MACAO v.le Molise 68 - milano

PARLARE DI VIOLENZA DI GENERE E' GIA' UN MODO PER COMBATTERLA... MA SE NON BASTASSE?...


Sessismo e violenza di genere, meritano la stessa rabbia e intolleranza che abbiamo verso razzismo, sfruttamento e tutte le forme di oppressione contro cui ci battiamo, perchè non sono problemi separati ma parte dello stesso sistema di dominio e ci riguarda tutte/i

Questo è un punto fermo e irrinunciabile della nostra identità. Noi sappiamo quanto sia importante che le donne, in qualunque luogo agiscano, scelgano di intessere rapporti privilegiati con le altre donne.

Le donne con le donne possono creare modelli altri e alti di relazione interpersonale, che abbiano al centro il riconoscimento reciproco, la complicità, la forza e non la sopraffazione, la competizione e il potere.

Le donne con le donne possono e devono imparare a guardarsi l'un l'altra per garantirsi agibilità e agio nella socialità e nella partecipazione politica.

Garantirci ovunque, perché anche in quei luoghi dove c'è la pretesa di essere i portatori del cambiamento e i paladini di un mondi migliore (ma per chi?), la cultura dello stupro, il sessismo sono la realtà.
Forse la cosa che più inquieta, di questi luoghi, è la pretesa di estraneità, l'ingenuità ipocrita, il non sentirsi mai parte in causa di fronte ad un clima pericolosamente segnato da episodi di ogni tipo ai danni delle donne. Ingenuità che in realtà maschera un atteggiamento e una volontà ben precisa: quella di non dotarsi di strumenti di messa in discussione, reazione e prevenzione.

Questo workshop di autodifesa femminista ha uno uno scopo ben preciso:
    - riconoscere la violenza di genere in tutte le sue forme (fisica, psicologica, sessuale...)
  -  analizzare il problema, affrontarlo e confrontarcisi
   -  sradicarlo dalle nostre pratiche... rivoluzionarci
  -  trovare insieme soluzioni pratiche attraverso l'esperienza dei gruppi di autodifesa femminista

STRUTTURA DEL WORKSHOP

   - intro
   - modalità dello svolgimento
  -  cos'è l'autodifesa femminista
   - sai riconoscere la violenza?
   - come si combatte il sessismo?
   - come prevenire e affrontare
   - pratica di autodifesa femminista


http://www.macao.mi.it/articoli/2013/05/06/occupare-il-conflitto-violenze-sessiste-corpi-sessuati-desideri-sessuali/

venerdì 3 maggio 2013

Asgarda. Le femministe ucraine amanti delle arti marziali.

Femministe + ucraine = Femen?
Non solo, non sempre. Sui nostri media forse sì, perchè i quotidiani italiani raramente sfuggono a un topless di cui non capiscono il significato.
Però dall’Ucraina arrivano anche altri movimenti, anche altri approcci al femminismo contemporaneo.
Meno note delle loro connazionali ormai espatriate sono le Asgarda, un gruppo di femministe militanti che si ispirano alla mitologia nordica e alle Amazzoni scizie.
asgarda
Asgarda ucraine
Queste donne guerriere amanti delle arti marziali, studiano anche tecniche di combattimento con falci e accette. Vestono di nero nei combattimenti, di bianco durante l’addestramento. Alternano forza e femminilità, potenza e delicatezza.
Sono donne che rifiutano lo stereotipo della debolezza, della “bella da salvare” e a difendersi ci pensano da sole. Nonostante questo non sono considerabili delle violente, perchè, come fa notare Alessandra Chiricosta, filosofa collaboratrice della IAPh-Italia:
Oggi si stanno creando esperienze internazionali nelle quali le donne, che vogliono eliminare l’approccio alla donna come oggetto, coltivano la forza femminile non come violenza ma come adeguata e commisurata risposta alla violenza
Ad oggi ne fanno parte circa 150 donne, soprattutto studentesse, legate alla guida di Katerina Tarnouska.
Realizzano una filosofia di vita che prende spunto dalle Amazzoni greche e uniscono agli insegnamenti di karate di Volodymyr Stepanovytch, maestro molto noto dell’ex URSS, lo studio comune delle scienze e della storia, perchè l’ideale a cui mirano è l’unione delle forza fisica ed intellettuale.
asgarda2
Si tratta quindi di donne che predicano e praticano l’autodifesa come forma di militanza femminista e che rifuggono da ogni luogo comune sulla femminilità, tanto forte tra l’altro in un Paese come l’Ucraina ( ma dove non lo è? ).
Donne tra donne, che fanno della separazione da Amazzoni la radice della loro forza e sorellanza.
Donne che lottano ogni giorno per affermare i loro diritti, senza abbandonare il proprio Stato, convinte che in fondo esista più di un modo per essere femminista, più di una via per lottare per l’autodeterminazione.